La gestione integrata dell’ecommerce passa dagli applicativi
L’ecommerce B2C nel 2023: crescita costante ma a determinate condizioni.
Il mercato del commercio online B2C è in costante crescita: tra il 2021 e 2022 sono ben venti i punti percentuali di crescita del volume di affari del settore.
Tutto questo grazie alla combinazione di due trend positivi: la continua crescita degli acquisti di prodotti online e la netta ripresa degli acquisti di servizi online (che tocca quasi il 60%).
Dopo le difficoltà della fase pandemica, la ripresa sembra oramai completata.
Anche settori come il Travel&Hospitality online hanno visto nel 2022 una netta ripresa delle prenotazioni e, di conseguenza, del volume di affari. Il trend in crescita dell’acquisto online di prodotti comporta senz’altro una continua rivoluzione all’interno del settore e delle operazioni di contorno.
Le esigenze dei consumatori mutano molto velocemente e agenti esterni, pensiamo alla pandemia, forzano le aziende a trovare nuove soluzioni attrattive per i propri clienti.
Negozio online e negozio fisico - uno per tutti, tutti per uno
Un trend che investe il settore e-commerce e il mercato del Retail più in generale è senz’altro l’esigenza di fornire un’esperienza multicanale e omnicanale al cliente.
L’aumento degli acquisti online non mette in secondo piano l’importanza del negozio fisico, ma ne cambia i confini.
Negozio fisico e shop online coesistono all’interno dell’esperienza di acquisto: un cliente può acquistare un prodotto online, ritirarlo in negozio, richiederne il reso online e tornare in negozio per acquistarne uno diverso.
L’esperienza di acquisto è un flusso continuo tra queste due dimensioni, in nome dell’omnicanalità, requisito fondamentale per rimanere competitivi nel settore Retail.
Porsi come seller online permette anche di incrementare la visibilità degli store fisici e viceversa: secondo i dati di Retailer Inside, nel quadrimestre che segue l’apertura di nuovo punto vendita, i brand registrano un aumento del 37% di traffico sul loro sito web. Al tempo stesso, il 24% dei consumatori si reca nello store fisico per toccare con mano i prodotti prima di acquistarli.
La gestione della complessità passa anche dai dati
Le aziende B2C di prodotti non possono quindi tirarsi indietro dall’aprire uno shop online, ma al tempo stesso non devono rinunciare a fornire un’esperienza utente sempre migliorata all’interno dei loro negozi fisici, proprio perché la user experience si alimenta di entrambe le dimensioni.
Implementare una piattaforma ecommerce è quindi imprescindibile, ma aumenta senz’altro la complessità delle operazioni e delle gestione della merce e degli ordini.
Pensiamo ad esempio alle operazioni logistiche, in particolare alla consegna: l’aumento degli acquisti e la differenziazione dei prodotti/servizi acquistati ha reso i consumatori sempre più esigenti anche sulle tempistiche di ricezione: la same day delivery è offerta in maniera sempre più capillare.
La gestione dei i flussi di merci su due canali aumenta senz’altro la complessità della gestione delle scorte, delle operazioni di evasione degli ordini e richiede una collaborazione sempre più stretta tra i reparti coinvolti, anche dal punto di vista informativo.
Lo scambio di dati è costante e gestirlo in maniera ottimale permette di efficientare i processi e di monitorarli e individuare inefficienze o colli di bottiglia, quando presenti.
Il segreto è integrare l’ecommerce con il resto del parco applicativo
Per rendere i processi legati all’ecommerce davvero efficienti, la gestione delle informazioni deve avvenire in maniera puntuale, è importante evitare la perdita di dati e assicurarne l’aggiornamento in tempo reale. Lo strumento informatico che permette di connettere la piattaforma e-commerce con gli altri applicativi aziendali interessati si chiama system integration o integrazione di sistemi.
In particolare, lo strumento è un middleware: uno strato software aggiuntivo che si occupa di veicolare le informazioni tra i software di interesse, a prescindere dal linguaggio con il quale sono stati programmati. Integrare due applicativi diversi è quindi possibile: il middleware si occupa infatti di tradurre il formato dei dati in base alle caratteristiche del software di destinazione.
Integrare gli applicativi con un middleware permette di:
- Connettere direttamente le aree lavorative interessate dai processi legati all’e-commerce che saranno quindi in grado di inviare dati in totale agilità e sicurezza;
- Evitare di dover creare una fitta rete di integrazioni custom specifiche che non fanno altro che aumentare la complessità della manutenzione.
Integrare l’ecommerce con gli altri software interessati dal processo di acquisto online permette di ottenere diversi preziosi vantaggi sotto vari punti di vista: tecnici, business, ma anche veri e propri benefici per i clienti finali.
Dal punto di vista tecnico, l’integrazione con middleware dell’applicativo e-commerce comporta:
- Connessioni tramite esposizioni API sicure e gestite interamente dal middleware che veicola le informazioni, trasformando il formato quando necessario, permettendo l’integrazione di applicativi eterogenei;
- Nessuna perdita di informazioni grazie a un sistema di persistenza basato su code: il middleware salva le informazioni e, in caso di temporanea indisponibilità dell’applicativo, le conserva e le invia quando il software torna disponibile;
- Riutilizzo di asset aziendali già presenti (ad es. funzioni e servizi già implementati per il canale fisico) o promozione di una progettazione volta a razionalizzazione gli stessi asset;
- Manutenzione più facile -e meno costosa- grazie alla centralizzazione delle logiche e delle integrazioni;
- Infrastruttura scalabile nel tempo: aggiungere un applicativo non comporta disservizi agli altri flussi di integrazione e la sua integrazione risulta molto semplice.
Dal punto di vista business, integrare l’applicativo di shopping online permette di:
- Migliorare la customer experience poiché l’integrazione degli applicativi e la trasmissione di dati in real time permette di fornire informazioni sempre aggiornate sul portale ecommerce. I clienti vedranno in tempo reale l’effettiva disponibilità del prodotto desiderato in magazzino: i clienti potranno acquistare serenamente e non incorreranno in spiacevoli sorprese;
- Proteggersi da eventuali sanzioni da parte delle Autorità garanti per condotte commerciali scorrette, come successo tempo fa a Unieuro (sullo store online veniva effettuato l'addebito al cliente prima che fosse verificata l'effettiva disponibilità del bene);
- Aumentare la Customer Satisfaction e la fidelizzazione del cliente;
- Fornire servizi nuovi e innovativi con uno sforzo di implementazione inferiore, rispetto alle integrazioni point-to-point.
Come funziona un progetto di integrazione di un portale ecommerce
Un esempio progettuale concreto ce lo fornisce Omnia Group, System Integrator di Firenze che, a partire dal 2016, si occupa dei flussi di integrazione del portale di spesa online di Coop Alleanza 3.0, Easy Coop.
L’implementazione di un middleware di integrazione permette ad Alleanza 3.0 di gestire in real time migliaia di articoli e di fornire un’esperienza utente migliorata.
Inoltre, grazie al progetto di integrazione di sistemi, Alleanza è in grado di aggiornare automaticamente prezzi e informazioni dei prodotti caricati sulla piattaforma e di integrare automaticamente il circuito dei punti loyalty del canale fisico.
Per approfondire gli step progettuali del progetto di integrazione di Easy Coop, a questo link trovate il documento completo che racconta il caso di successo, gli obiettivi e i risultati del progetto.